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AMERICA’S CUP YACHTS

Anno: 1992 – 2007

Quando alla fine degli anni ’80 è stata creata la nuova classe di yacht di Coppa America I.A.C.C. (International America’s Cup Class) il nucleo storico di persone che ha poi fondato la Trimarine si è subito trovato coinvolto nella costruzione di questi sofisticatissimi yacht da competizione realizzando “Il Moro di Venezia 1”, quello che, con lo storico numero velico “ITA-1” è stato il primo yacht dell’I.A.C.C. costruito nel mondo. Dal giorno del mitico varo veneziano della prima barca della sfida italiana capitanata da Raoul Gardini di yachts di Coppa America ne abbiamo realizzati ben 8, un numero che forse pochi al mondo possono mettere nella propria storia! Il primo Moro era nato con una regola totalmente nuova, di cui nesssun progettista aveva esperienza e quindi è stata per tutti, dal Design Team ai costruttori, la barca su cui sperimentare e provare tutte le nuove idee che potevano nascere dall’interpretazione del Regolamento. Pochi mesi dopo scendeva già in mare “Il Moro di Venezia 2” – ITA-7 – permettendo al Team di effettuare le prime prove di match race con barche di questa classe. Molto diverso dalla prima barca, ITA-… era una barca relativamente piccola e al limite minimo di dislocamento concesso dalle Regole. Un anno prima della Coppa del 1992 e solo poche settimane prima del Campionato Mondiale della Classe, svoltosi a S.Diego, è sceso in acqua “ Il Moro di Venezia 3”, una barca innovativa nata dall’esperienza accumulata con i primi due Mori. ITA-15, questo il suo numero velico, è diventata immediatamente famosa sia per avere subito vinto il Mondiale, sia per il suo avveniristico pozzetto aperto verso poppa che sfruttava le murate dello scafo quali fianchi del pozzetto, una particolarità che da allora è diventata quasi una caratteristica generalizzata su tutti gli yachts di Coppa America. “ Il Moro di Venezia 4” – ITA-16 – era invece una barca molto simile a quella che la precedeva ed era stata costruita soprattutto per potere svolgere prove comparative di differenti piani velici e appendici aerodinamiche, ma che si è sempre dimostrata velocissima. Da tutte le esperienze fatte con le precedenti barche è infine nato “ Il Moro di Venezia 5”, quello che, dopo una lotta all’ultimo bordo con “New Zealand” si è aggiudicato la Louis Vuitton Cup e il diritto a sfidare gli americani di “America^3” nella XXVIII Edizione della Coppa America. Tra “Il Moro di Venezia 5” (ITA-25) e “Mascalzone Latino” (ITA-72) – di cui abbiamo seguito tutta la costruzione – sono passati parecchi anni, gli yachts di Coppa America sono diventati molto più stretti e, nel frattempo, la Coppa America si è trasferita nell’emisfero australe, per la precisione in Nuova Zelanda dove si è svolta la 31° sfida che ha visto appunto “Mascalzone Latino” tra gli sfidanti. Col passare degli anni Trimarine ha accumulato un’enorme esperienza nella costruzione di questo genere di yachts e così per la 32° Edizione della Coppa America, quella corsa nel 2007 nelle acque di Valencia, si è trovata a lavorare per due diversi sfidanti. Lavorando con estrema responsabilità etica e in assoluta segretezza – così da assicurare a entrambi i Team la necessaria confidenzialità – la Trimarine inglese ha coordinato la costruzione della seconda barca della sfida spagnola (ESP-97) realizzata nel Cantiere King Marine, poco a Sud di Valencia, mentre la parte italiana della Trimarine si è occupata del coordinamento tecnico della sfida italiana di +39 Challenge (ITA-85). Grazie a questa ennesima partecipazione alla Coppa oggi siamo forse tra i costruttori che più al mondo hanno lavorato su questo genere di yachts avendone realizzati ben 8!